lunedì 15 settembre 2014

Follett e una notte oscura, una notte di lettura

Buongiorno eh! Chi non muore si rivede. O chi nasce. Dopo l'ultimo post è arrivato il mio secondo figlio.
Ho avuto un po' da fare. Ma non ho smesso di cercare per voi cose interessanti da leggere. Ieri è stato assegnato il premio CAMPIELLO, a Fontana, autore per Sellerio di "Morte di un uomo felice". Non so nulla del libro, e auguro ogni bene al giovane autore, però il titolo mi respinge, è una questione di magnetismo. Prima di passare all'oggetto misterioso del titolo del post, mi permetto un breve elenco di libri che mi sono piaciuti questa estate: "Gli Ultimi uomini", geniale ripubblicazione di Castelvecchi; la trama si sviluppa in appena due MILIARDI di anni; abbiamo un accorato appello degli uomini del futuro, che viaggiano nel tempo per chiederci di evitare scelte che comprometteranno l'esistenza del pianeta. Fantascienza "vergine", per gli amanti del genere, per gli apocalittici, e per tutti i nerd del globo.
Altra riedizione: "Letterature Germaniche Medievali", un prezioso volumetto firmato fa Jorge Louis Borges che spiega il senso della Letteratura, e quindi della vita...
Altra - e ultima - RIedizione: per merito o per colpa della Mondadori, il libro "Leader di te stesso" ha tagliato il traguardo di 10 anni di successi - senza picchi esagerati, però anche senza soluzione di continuità. "Ah! Ma che ti leggi quei libri di Self Help da imbonitori e venditori di fumo?" Sì. Mi piace il fumo, evidentemente.

 Non sottovalutate la possibilità di leggere un libro di analisi dei vostri comportamenti: sarebbe da presuntuosi. Io aggiungo solo che ci ho trovato tre o quattro spunti utili a emergere dalle sabbie mobili in cui mi trovo (trovavo?).
Ad agosto è uscito un libro sul Messico di Pino Cacucci, "Mahahual". Che andiate in Messico o no, leggetelo per respirare l'aria della strada e per sentirvi cittadini del mondo. I brani su Città del Messico sono i miei preferiti. La  fortuna del volume si deve senz'altro al fatto che nella platea dei lettori possibili, la stragrande maggioranza non è mai stata in Messico nè mai ci andrà: se nella lista "cose da fare" non avete un viaggio da quelle lande, prendetevi due (tre) libri di Cacucci sul tema e siete a posto. I precedenti sono già usciti in economica, e "Polvere del Messico" merita senz'altro di essere preso in considerazione: perchè la terra di cui parla è una utile sintesi dell'universo e perchè se non conoscete l'autore non potete trovare un punto di partenza migliore.

Ah, che momento: sono le 23:59 e ho qualche secondo per crogiolarmi all'idea di essere un libraio che lavora di notte. Perchè? Dunque, vediamo: sulla circolare c'è scritto "si ricorda che il volume in oggetto non potrà essere venduto nè esposto prima del 16 settembre 2014". Molto eccitante. Sveliamo questo piccolo mistero. Il "volume in oggetto" è l'ultimo capitolo della trilogia Century, "I giorni dell'eternità". Un libro molto atteso, che qualche fan ha prenotato già da mesi. L'autore è il britannico Ken Follett. Ho il libro tra le mani, e toh: è già... domani. Lo espongo e lo leggo, nella notte della libreria... che goduria.
La trilogia conta più di 3000 pagine totali, forse per questo la nobile parola "eternità" merita di campeggiare su questa copertina verde. Una trama di una complessità incredibile che narra le epopee - e le anti-epopee, direi - di alcune famiglie. L'arco di tempo è, come molti lavori di Follett, una roba esagerata e non entro in dettagli perchè tanto i due capitoli precedenti o si amano o si odiano. O li si vende, come ho fatto io negli ultimi 4 (lunghiiissimi) anni. Dinastie, guerre mondiali, gente comune, signore coi bigodini nella notte scura. Il Novecento dovrebbe essere il protagonista. Anche se è un "secolo breve", non è impresa da poco. Essendo io libraio notturno e NOTTOFILO, scavalco la data di ieri e vi dico che il libro mi piace!
Follett mi piace, mi è sempre piaciuto, ed è uno dei primi di cui ho potuto dire "questo è uno scrittore capace di incantare le persone. Un mago". Follett poi mi ha posto di fronte alla domanda: saper scrivere storie può consentire a un uomo di fare una vita da re? Era il 1995. In tasca avevo le lire, e vendevo i miei libri di testo (ovvero quelli pagati da mio padre) per comprare cd e libri in offerta, tipo i Pilastri della Terra a L 5000. Oggi esce il libro "finale" del filone migliore di Follett, quello storico: è un evento per tutti quelli che hanno amato "I pilastri". Un successo clamoroso: un romanzo, tanti libri. Una storia europea, che univa i libri di scuola e la produzione commerciale di libri d'avventura. E l'autore fa una vita se non da re, almeno da baronetto.

Be', non volete sapere come finisce quest'opera titanica?
Berlino, una oscura e fredda notte del novembre 1989. Nella confusione generale, le due folle di qua e di là dal muro si incoraggiano a vicenda. Le guardie ai check point sono armate, come sempre. Alcune imbracciano l'arma, altre puntano binocoli in ogni direzione, altre dirigono i potenti fanali. Mentre la folla si dimena tra una prudente permanenza fuori dai coni di luce e la frustrante libidine di osare una mossa inedita, un soldato parla concitato al telefono: non ha idea di cosa fare e i suoi superiori non dicono niente. a un certo punto: "Alles auf!", che è tipo "Aprire tutti i cancelli!". Cito il libro:

Tutti i cancelli si spalancarono contemporaneamente. Un boato si levò dalla folla che aspettava e che cominciò ad avanzare in massa [...] Li oltrepassarono e l'Est incontrò l'Ovest.

Noto le maiuscole: Est e Ovest sono nomi propri; per i più giovani questa cosa sembrerà inspiegabile: rendiamoci conto di come poteva andare la Storia, ragazzi. Chi conosce Berlino si sarà fatto un idea anche senza impegnarsi molto nello studio. Amicizie, affetti e amori divisi dall'ostacolo più grande di tutti: l'Assurdità, un muro che dovrebbe fermare degli esseri umani. Può durare per un po', e qualcuno ci rimette la pelle, purtroppo, ma GLI ESSERI UMANI NON LI PUOI FERMARE! Leggete Darwin!
Il librone finisce con la caduta del Muro. Finisce con la fine di un epoca. Finisce con la commozione di una delle protagoniste che rivede la propria famiglia riunita a dispetto delle grandi ideologie del Novecento, e incredula, fa:

"Eccoci qui" disse C., guardando il cerchio della sua famiglia che sorrideva felice. "Di nuovo insieme, finalmente. Dopo tutto quello che è successo".

Ti credo: più di 3000 pagine!
Con il classico umorismo inglese Follett realizza nelle ultime parole una perfetta identicità tra personaggio e il lettore. L'avrà fatto apposta?
Vecchio volpone gallese!

p.s. L'opera si conclude, nell'Epilogo (2008), con le parole: "Tesoro" rispose Maria "è una lunga storia."
Vecchio volpone recidivo!